FunBills: Gamification delle bollette

Nel Febbraio 2015 ha preso vita una start up americana, FunBills, che mira a centralizzare l’esperienza di gestione e pagamento delle varie bollette (gas, luce, acqua, banca, tv satellitare, carta di credito). Si inserisce in un trend già in corso in altri settori, pensiamo a soluzioni come Mint che accentrano la gestione finanziaria dei cittadini, e lo fa puntando forte sull’elemento di gamification e gaming. Come il nome stesso suggerisce, la componente fun e motivazionale è motore stesso dell’esperienza digitale.

Mr. Keith (CEO) parla della piattaforma come una grande opportunità per risolvere un immenso problema. “Vogliamo modificare il modo col quale i cittadini si interfacciano alle bollette, eliminando la componente di attrito e insoddisfazione”.

La piattaforma online si articola in sei momenti. Si parte dalla immancabile registrazione che può avvenire in maniera tradizionale o mediante social log-in.  Ora ci viene richiesto di agganciare le nostre bollette alla piattaforma attraverso un processo manuale in cui dovremo inserire il nome del fornitore, importo dovuto, data di scadenza ed una serie di altre informazioni. A fronte di una idea ottima, è quì che si registra il primo attrito. Non essendo disponibili API per agganciarsi automaticamente alle aziende elettriche, gas, banche dovremo noi manualmente aggiornare il database delle bollette e la piattaforma si limiterà a organizzare e gestire queste informazioni inviandoci reminders, creando analytics dello status finanziario e molto altro ancora.

Già nella fase di registrazione ci viene chiesto di invitare nostri amici nella piattaforma. Ad ogni invito vengono associati 100 Funbux, vera e propria moneta virtuale che si accumula in base alle azioni e interazioni da noi compiute.

FUNBILLS GAMIFICATION

Le logiche di gamification non si fermano ai punti. Ho particolarmente apprezzato l’area Games contenente, al momento, sette mini-giochi in html5 affrontabili sia in singleplayer che in multiplayer. Titoli come match3, poker, trivia, solitario, puzzle bubble e fruit ninja vengono calati nell’esperienza per raggiungere una pluralità di obiettivi:

– Aaumentare la durata media della sessione

– Aumentare la retention

– Innalzare il tasso di engagement

– Favorire la viralità attraverso l’introduzione della sfida tra giocatori

In base alle performance nei mini-giochi, è possibile guadagnare (o perdere) moneta virtuale. Personalmente ritengo questo uno dei sistemi meno sfruttati in altri contesti merceologici, soprattutto per siti web che hanno bisogno di stimolare il tasso di ritorno. A fronte di un costo irrisorio (con mille euro al mese è possibile accedere una vasta library di giochi HTML5 comprese hit come Cut the Rope o Angry Birds), i vantaggi sarebbero innegabili in termini di customer engagement e differenziazione rispetto alle esperienze offerte da siti rivali. Immaginate un portale come Trenitalia.com o Alitalia.com con una sezione dedicata ai giochi, magari agganciando i risultati a sconti sugli acquisti di biglietti.

Mini-Games Engagement

 

Le logiche di gamification non si esauriscono ai punti e mini-games. E’ anche presente una strutturazione a livelli e la possibilità di riscattare dei badges. Interessante è la possibilità di sbloccare FunBux attraverso il cosiddetto “Offer Wall”, ovvero uan serie di azioni proposte da partner terzi come visualizzare dei video piuttosto che rispondere a dei sondaggi. Questa tipologia di ausilio è stata, in passato, molto utilizzata nei social e mobile games per riuscire a monetizzare quegli utenti che direttamente non erano propensi all’acquisto di moneta virtuale in un sistema free to play.

funbills-earn

 

I punti non sono fini a se stessi ma danno la possibilità di sbloccare una serie di rewards come coupon di Amazon, Ebay, Footlooker e tante altre catene fisiche e digitali.

 

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