L’Angolo Veg di UniCoop Tirreno è la peggiore esecuzione di gamification in Italia

Nei giorni scorsi mi sono imbattuto in un interessante comunicato che associava il prestigioso marchio Coop alla gamification. Un marchio italiano, un segmento Food che nel BelPaese non ha ancora abbracciato completamente l’innovazione, un partner tecnico anch’esso italiano ed un obiettivo legato alla sensibilizzazione verso il mondo vegetariano e vegano, tutte ottime premesse per una case history da studiare e raccontare.

Dal Comunicato Stampa: “BEWE e Unicoop Tirreno realizzano insieme L’Angolo Veg, una nuova iniziativa online dedicata alle comunità vegetariane e vegane. L’iniziativa è ospitata su una piattaforma di gamification realizzata e sviluppata da BEWE e rappresenta un modo per conoscere meglio i consumatori veg e allo stesso tempo di far conoscere “L’Angolo Veg”, ovvero il reparto con prodotti vegetariani e vegani presente in alcuni supermercati del circuito Unicoop Tirreno: per la Toscana, Ipercoop di Livorno e supermercati di Cecina e Follonica, per il Lazio Ipercoop del Casilino ed Euroma2 e per la Campania Ipercoop di Quarto.

L’iniziativa permette agli utenti di registrarsi, entrando a far parte della community online e di testare le proprie conoscenze in materia di alimentazione vegetariana e vegana. L’utente può acquisire punti iscrivendosi, completando il proprio profilo, partecipando a quiz e sondaggi e condividendo i propri risultati sul proprio profilo Facebook. I punti fanno sbloccare “badge” di riconoscimento e scoprire quanto di “Natural Veg” c’è in ognuno di loro.”

Angolo Veg di Coop è un cattivo esempio italiano di gamifcation

Angolo Veg di Coop è un cattivo esempio italiano di gamifcation

Premetto che sono stato in dubbio se pubblicare o meno questo articolo, come capirete successivamente il cuore del progetto (i giochi) non mi risultano accessibili. Ma credo possa essere egualmente una case history da studiare per evitare di ripeterla in futuro.

Recandosi sulla home page dell’iniziativa, è possibile registrarvi via Facebook o classico form. Si intuisce subito come il termine gamification sia stato mal compreso, il progetto si esaurisce in una manciata di azioni da espletare (registrazione, completamento profilo) ed 3 badge da archiviare. E’ totalmente assente qualsiasi principio dietro alla gamification, nessuno stimolo motivazionale che tenga collegato l’utente/giocatore all’obiettivo aziendale.

A questa mancanza progettuale si sommano errori tecnici. La prima pop up collegata all’avvenuta registrazione informa, senza alcuna cornice grafica e storytelling, l’avvenuta azione dandomi la possibilità di condividere sui social l’azione per ottenere punti extra. Cliccando e ricliccando non accade nulla.

La pagina profilo personale è l’unica ben disegnata e funzionante, restituisce correttamente tutti i dati all’interno di una cornice chiara per l’utente. Resterebbe da capire come mai mi viene sempre ricordato di aggiornare il mio profilo e collegarlo a facebook, azioni già svolte in precedenza.

A questo punto provo ad accedere alla sezione giochi, cuore pulsante dell’iniziativa. Lì dovrebbero attendermi quiz, sondaggi e tante altre aree interattive in grado di veicolare qualche tipo di messaggio della campagna. Ma, come vedete nella immagine in basso, provando ad accedervi ritorna l’onnipresente scritta rossa di Completa il tuo Profilo nonostante lo abbia completato al 100%.

Provo a cliccare sui pulsanti in basso, ma anche qui non sono fortunato.

Al momento L’Angolo Veg è una delle realizzazioni peggiori di “gamification”, è evidente sia una mancanza di spessore progettuale sia forti lacune nella infrastruttura tecnologica.

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