Progettare esperienze per la Generazione Z

Progettare una esperienza, anche gamificata, segue un flusso procedurale ben specifico. Tra i punti da prendere in considerazione, risulta fondamentale il target di riferimento. Ciascuno di noi è motivato a interagire con un prodotto o servizio da dinamiche differenti, senza una attenta analisi diventa aleatorio ogni design motivazionale ed ogni tentativo di creare engagement attraverso la messa in campo di meccaniche di gamification.

Su queste pagine si è spesso parlato del confronto tra generazioni in grado di fornirci una primissima cornice operativa che poi va approfondita fino ad arrivare a dei fenotipi dettagliati.

Dopo aver abbandontemente discusso della Generazione Y/Millenials/Nativi Digitali (i nati tra il 1980 ed il 2000), è tempo di iniziare a ragionare sul cluster successivo provvisoriamente denominato Generazione Z. Parliamo di circa 1/4 della popolazione mondiale caratterizzata dall’essere in età scolare, ancora non inserita nel mondo lavorativo e quindi senza propria capacità di spesa. Ma ritengo fondamentale iniziare a guardare ai loro tratti distintivi, modi di comportarsi, relazionarsi, agire ed anche di spendere i soldi dei loro genitori.

Partiamo da alcuni tratti certi. La Gen Z è la prim ad essere always connected con la tecnologia, soprattutto touch, a rappresentare una vera e propria estensione corporale. Basta osservare bambini di 2-3 anni e la naturalezza con la quale si muovono tra le schermate di un iPad, la loro capacità di fare “swipe” e click e il loro aspettarsi similari interazioni con qualsiasi oggetto nell’ambiente domestico. Questa è una differenza da rimarcare rispetto alla mia generazione, quella dei nativi digitali, che hanno sviluppato una grandissima dimestichezza con smartphone, internet e computer ma non vi sono nati dentro. I nati dopo il 2000 non possono neanche lontanamente immaginare un mondo in cui non si ha un costante accesso alle informazioni, allo shopping, ai propri amici h24 ovunque ci si trovi. Per dirla tutta parliamo di ragazzi e ragazze che nell’istante stesso in cui sono nati si sono visti pubblicare le proprie foto su un social network, acquistato un dominio col loro nome ed annunciati via viber.

Generation Z

Scopriamo la Generation Z, i nati tra il 2000 ed il 2015-

Questo apre le porte ad un uso maggiormente consapevole delle nuove tecnologie. I social network oggi dominanti come Facebook, Twitter o Youtube potranno cedere il passo a nuove istanze come Secret, Whisper o Snapchat dove la privacy e il controllo sono nettamente maggiori quasi a voler segnalare una maggiore attenzione alla privacy e alla dimensione privata dei rapporti contrariamente a quando la Gen X e Y sta facendo sui social spesso con conseguenze negative sulla propria persona.

Un mix contrastante. Da una parte una presenza online sin dai primi vagiti e quindi una miniera potenziale di informazioni per le aziende, dall’altra una maggiore attenzione alla privacy ed una diversificazione delle apps/social utilizzati che rendono complicatissimo riuscire ad intercettarli ed a creare i presupposti per un rapporto di engagement e fidelizzazione. Alzi la mano quanti di voi conoscono Vime o Snapchat, solo per citare due apps altamente in voga ma ancora sconosciute alle aziende.

I video-giochi rappresentano un tratto distintivo dei nati dopo il 1980. Circa il 90% di questa generazione utilizza abitualmente videogiochi, rendendo di fatto questo medium il più importante per tempo e soldi spesi sovrastando prodotti di intrattenimento come libri, film e musica. Parliamo di una massa crescente di individui che si aspetta di ritrovare nella vita quotidiana quell’interazione, senso di protagonismo e imprevedibilità sperimentate nelle lunghe ore dinanzi ad uno schermo. E’ un cambio epocale che sta cogliendo la nostra società, così come le aziende, fortemente impreparate nel comprendere le nuove dinamiche di creazione di engagement. Il rischio è ritrovarsi un ambiente circostante fortemente demoralizzante ed un mondo scolastico totale disallineato.

Millenials vs Generation Z

Le principali differenze tra la generazione dei nati tra il 1980-2000 e quella dei nati tra il 2000-2015

La televisione sta cedendo il passo ai video su Youtube. Addio effetti speciali, trame complesse e produzioni miliardarie e benvenuti video sneakable da pochi minuti, persone come noi che diventano “youtubers” o “twitchers” con milioni di visualizzazioni. La generazione MTV, quella che è cresciuta negli anni 80-90 con la figura dei VJ che rendevano televisivo il medium musicale ora si trasforma ed evolve ed i videogiochi diventano un nuovo catalizzatore, anche di audience. Si è definitamente ribaltata la piramide della fiducia, se già i prodromi si erano avuti con la generazione Y, ora ci si fida quasi esclusivamente di quanto si legge nelle conversazioni con amici, sugli stream dei socials o di quel che ci dicono persone apparentemente come noi su Youtube.

La grande Crisi del 2007 potrebbe aver rappresentato uno spartiacque significativo tra le ultime due generazioni. Secondo alcune primissime analisi, come quella dell’istituto Millenial Branding, la Gen Z vedrà una maggiore propensione al risparmio ed alla gestione oculata delle proprie finanze. Proprio il vedere i più grandi perdere da un giorno all’altro il posto di lavoro, affondare economicamente per via di prestiti e mutui fungerà da baluardo nel non ripetere certi errori.

Secondo uno studio di Magid Generational Strategies, è una generazione maggiormente pronta ad abbracciare le diversità e farne un punto di forza. Ricordiamoci sempre che stanno crescendo con un presidente nero alla Casa Bianca e vivendo in un’epoca dai profondi flussi migratori che stanno colpendo anche l’Italia e l’Europa intera.

Circa il 75% dei nati dopo il 1980 possiede uno smartphone e il 92% si collega alla rete quotidianamente. Secondo uno study di Pew Research Center circa il 25% è costantemente online ed il 9%  spende le proprie paghette direttamente online, rendendola la generazione maggiormente votata agli acquisti online.

Sicuramente questo articolo subirà costanti aggiornamenti legati alla mancata sedimentazione di una generazione ancora in fieri i cui tratti sono ancora sfumati. Sicuramente parliamo di un bacino di popolazione che presenta tratti molto più potenziati ed esacerbati rispetto alla precedente.

 

Trackbacks/Pingbacks

  1. Disegnare Engagement ed Engagement Loop | Gamification
  2. Homepage

Lascia un commento