Un gioco per curare il cancro: Play to Cure – Genes in Space

Play to Cure™: Genes in Space è il primo mobile game al mondo ad utilizzare il tempo e le capacità dei giocatori per analizzare dati genetici reali utili per sconfiggere il cancro. Scaricando gratuitamente il prodotto si aiuta la ricerca pur all’inerno di un contesto ludico, apparentemente uguale a tante altre produzioni analoghe disponibile su App Store e Google Play. Si sale a bordo di una navicella spaziale e si vola nello spazio interstellare attraversando cerchi colorati, abbattendo asteroidi e sbloccando livello dopo livello. I punti acquisiti sono utilizzabili per migliorare e potenziare il proprio veivolo proprio come nei grandi classici del passato, Una trama già esplorata dall’industria videoludica, ma questa volta i percorsi e gli asteroidi ricalcano sequenze reali di DNA e le metriche elaborate finiscono direttamente nelle mani degli scienziati del Cancer Research UK che si ritrovano una mole di lavoro già svolta dai giocatori.

Il progetto nasce all’interno di una Game Jam svoltasi a Londra nel 2013, un evento al quale presero parte personale di Amazon, Google, Facebook, ricercatori ed altre menti significative. Il risultato è questa straordinaria esperienza fatta proprio dal centro nazionale sui tumori inglese, l’engine di gioco trasforma sequenze di codice genetico come questa

Microarray data

in mappe di gioco come quest’altra

Mapping a journey through space

che a loro a volta diventano una interfaccia grafica

playtocure

A livello di gameplay l’esperienza ruota intorno la raccolta di Element Alpha, elemento preziosissimo e scambiabile che la Bifrost Industries vuole assolutamente ed a noi spetterà il compito di raccogliere lungo le decine di livelli a disposizione. L’ubicazione dell’Element Alpha rappresenta in realtà i difetti genetici presenti in reali campioni di cancro. I crediti accumulati nel corso dell’avventura consentono di personalizzazione la navicella attraverso cambi di colore o acquisti di nuovi elementi (scudi, motori, armi, propulsori) ed addirittura sostituirla con una nuova di zecca.

In soli due mesi dal lancio, l’applicazione ha svolto una quantità di lavoro che nei laboratori avrebbe richiesto ben 6 mesi dimostrandosi uno straordinario sistema di analisi dei dati al pari di FoldIt. I giocatori hanno totalizzato 1.5 milioni di classificazioni individuando schemi nei dati, cosa che avrebbe richiesta sei mesi ad uno scienziato. Oltre 53000 ore o 6 annoi e mezzo sono stati spesi nel gioco.

Ancora una volta la gamification si mostra un sistema in grado di creare valore su tutta la filiera. Un prodotto in grado di fornire intrattenimento dando al contempo un senso profondo al lavoro svolto. L’ente di ricerca ottiene a costo praticamente zero una manodopera entusiasta composta da decine o centinaia di migliaia di giocatori. I tempi di studio e analisi vengono accorciati dando al contempo un valore positivo  di lungo termine per la società. Il giocatore ottiene gratuitamente un prodotto giocabile. Played this game quite heavily, and it is truly a great way to provide entertainment value while getting some meaningful work done. At the end of the day, I think this model for gaming is a perfect circle – company wants to get huge amounts of data analyzed, company makes a game out of it, gamers around the world analyze the data at a very low cost (almost free), company comes up with better solutions in a small period of time from the analyzed data, therefore contributing to the betterment of society in the long term. Brilliant!

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