Eurogamer intervista Fabio Viola sulla Gamification

Proprio questa settimana un nuovo report sul mercato della gamification rilasciato da RNR Market Research, ha destato la mia attenzione confermando il trend di crescita già evidenziato da altri istituti di ricerca ed, empiricamente, dal sottoscritto nella sua attività quotidiana di gamification designer per aziende ed enti pubblici.

Nel prossimo triennio il mercato crescerà di oltre il 48% sospinto principalmente dalla necessità, nei più svariati ambiti, di migliorare l’interazione con con i consumatori. Una larga parte di queste revenue, ben il 52%, arriveranno dal mercato americano dove per prima il fenomeno ha attecchito e ha trovato nelle aziende una straordinaria accoglienza.

Ma non è questo il tema del post odierno. Proprio oggi sulle pagine del prestigioso Eurogamer.it, è apparsa una mia intervista sul tema della gamification e sugli impatti che ha e avrà sulla nostra quotidianità.  Ne riporto alcuni stralci, invitandovi a leggere l’articolo completo.

Gamification Designer Fabio Viola su Eurogamer

Ecco Fabio, qui ti fermo perché sono veramente curioso: ma cosa spinge un’azienda tradizionale, italiana, a contattare un esperto di gamification?

La domanda che puntualmente mi rivolgono i responsabili delle aziende che incontro è: perché i videogiochi sono così coinvolgenti rispetto ad altre esperienze? Cosa spinge i giocatori a investire decine, se non centinaia di ore, in un’attività del genere? È chiaro che le aziende iniziano a capire che nel game design ci sono dei principi che potrebbero essere molto utili anche in altri ambiti, specificatamente nel design di esperienze che sono rimaste uguali per molto tempo.

 

Badge, livelli, punti: dicevi che c’è molto di più…

Certo, aspetta un secondo (Fabio estrae dallo zaino un nutrito mazzo di carte, e quando penso che voglia intavolare una briscola, mi corregge n.d.r.): queste sono 100 carte sulle quali sono riportate le varie meccaniche di gioco con le loro caratteristiche. Altro che badge, livelli e punti…

Quello che faccio io è applicare queste meccaniche alle necessità delle situazioni concrete seguendo un framework preciso; l’azienda mi comunica gli obiettivi (ad esempio guidare utenti a certe azioni, aumentare il tempo medio di permanenza sui siti, migliorare la risposta alle promozioni) e io costruisco un percorso che fa proprio uso di queste meccaniche di gioco. Questo anche in settori molto lontani dal gaming…

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