Memrise: gamification per l’apprendimento

Sono trascorsi diversi anni da quando Memrise è stata lanciata sul mercato, ma a oggi non si è ancora trovato un valido concorrente che possa offrire, con le stesse ottime riuscite e offrendo il medesimo grado di divertimento, un apprendimento così rapido e indolore. Disponibile sia su iOS che su Android, Memrise negli anni si è evoluto moltissimo, partendo come semplice corso accelerato di lingue straniere e arrivando, a oggi, a essere una piattaforma che permette di apprendere qualsiasi tipo di nozione, dalla storia alla geografia. Il processo si basa interamente sul Visual Thinking, ossia il metodo per facilitare un apprendimento utilizzando, per l’appunto, un aspetto visivo, permettendoci di apprenderle più rapidamente e rafforzare anche la memoria visiva.
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L’insegnamento delle lingue – ma anche delle capitali di una nazione, degli avvenimenti storici e così via – avviene proprio tramite tale modalità appena descritta in Memrise: vi verranno proposti dei gruppi di parole, divisi in quattro rettangoli, con delle scritte molto grandi, intervallati anche da piccole clip video nelle quali persone comuni pronunciano le parole che stiamo imparando. Nella versione base, che è completamente gratuita, è possibile avviare le prime lezioni di molte lingue diverse dall’italiano, ma pensiamo, per esempio, all’inglese, che è sicuramente la lingua più utile da apprendere per noi italiani.

Le prime lezioni intervalleranno modi di dire, convenevoli e saluti, non solo scritti ma anche recitati da ragazzi e ragazze: questi, con degli accenti diversi e con delle inflessioni dialettali che potrebbero metterci in difficoltà, ci aiuteranno ad apprendere meglio le parole iniziali della lingua che abbiamo scelto di apprendere. Il sistema che Memrise offre si definisce Mems, ossia delle immagini che accompagnano le parole. Tra l’altro viene data la possibilità anche di proporre dei mems, che dovranno poi essere valutati positivamente o negativamente, così da evitare, chiaramente, problematiche che potrebbero sorgere con dei suggerimenti non del tutto consoni.
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C’è da dire, ogni caso, che Memrise non è privo di limiti: dopo un paio di ore di studio dell’inglese e della geografia, con quest’ultimo modulo che mi ha permesso di recuperare un po’ di informazioni perse negli anni successivi agli studi liceali, ciò che capita dinanzi ai nostri occhi è che l’applicazione mostra completamente il fianco alla grammatica. Il cuore dell’apprendimento delle nuove lingue è esclusivamente incentrato sulla pronuncia e sul comprenderne il significato, il che chiaramente non vi permette di apprendere una lingua al meglio e vi limita moltissimo nell’utilizzo della stessa. È un problema che poteva essere relativamente prevedibile, d’altronde parliamo di un’app che associa delle parole a delle immagini e che vi porta ad affrontare dei test quotidiani per valutare il vostro apprendimento e comprendere se effettivamente state imparando quanto mostratovi. Un’operazione utile, ma soltanto nelle prime lezioni: un esempio lampante potrebbe essere lo studio del giapponese, là dove anche solo riuscire a imparare un paio di kanji e l’alfabeto hiragana è un ottimo punto di partenza, pur restando privi di grammatica, che nella lingua giapponese è comunque relativamente più facile di molte lingue europee.
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Un altro aspetto che a lungo andare potrebbe diventare noioso riguarda anche le clip, che purtroppo tenderanno a ripetersi fino a diventare abbastanza stucchevoli: immaginare di poter avere, però, un database di clip così ampio sarebbe improponibile, ma allo stesso tempo ricordiamo che stiamo parlando di una versione base e gratuita di un’applicazione che, previo pagamento, può arrivare a offrire molte più lezioni e molti più contenuti. Veniamo, però, all’aspetto ludico e a ciò che giustifica l’impegno nella gamification di Memrise.

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Il nostro obiettivo è quello di trasformarci in un alieno di livello sempre più alto: ogni azione compiuta, ogni lezione appresa, otterremo dei punti esperienza che ci permetteranno di crescere sia di livello che di forma, ottenendo una testa sempre più grande, complice il sapere che ci sta pervadendo. Da bravi alieni dovremo necessariamente esplorare l’intera galassia, andando di pianeta in pianeta: all’inizio saremo “pronti al decollo!” e una volta completate le lezioni iniziali potremo andare verso “vengo in pace” e così via fino al decimo pianeta. Avremo dei punti, un indicatore delle parole imparate, un altro delle parole da rivedere, a seconda di come siamo andati nei test propostici, e anche il record delle serie più lunghe, oltre che alla barra del progresso che sotto si lascerà corredare anche da una classifica settimanale tra noi e i nostri amici.
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Ovviamente per andare oltre con le lezioni dovremo affidarci alla versione Pro, quella a pagamento, che ci permetterà di ottenere dei superpoteri imparando sette volte più velocemente rispetto alla versione gratuita che è, a tutti gli effetti, molto lenta nelle prime lezioni. Il costo, però, è di 59,99 euro per un anno, cifra che chiaramente fa venire meno l’aspetto prettamente ludico dell’app e la trasforma in un vero e proprio database di apprendimento linguistico. Dalla vostra avrete la possibilità di usare l’applicazione anche nella modalità offline, ma in un’epoca in cui si è perennemente connessi a internet tale feature si presenta con una veste leggermente superflua. La decisione finale, in ogni caso, sta sempre a voi.
Consigliamo questa approfondire review delle interfacce e meccaniche per chi voglia approcciarsi alla tecnicalità del design della gamification

Memrise review from Kalev Kärpuk

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