Gamification – The New Loyalty from Gamification Co on Vimeo.
Gabe Zichermann ha tenuto in settimana una presentazione dal titolo “Gamification – The New Loyalty” presso la Social Media Conference in Copenhagen. Uno speech, in inglese, dalla durata di 45 minuti di cui vi consiglio la visione essendo lui una interessante fonte di ispirazione per tutti coloro più marketing oriented.
Sulla tematica Loyalty mi sono spesso soffermato sia analizzando un possibile approccio concettuale e di sviluppo sia con case history in cui è palpabile una evoluzione rispetto all’immagine comune della tessera a punti che dà diritto a premi.
Oggi compiamo un passo avanti, o forse indietro, andando a vedere come Virgin America sta ampliando l’offerta di fidelizzazione rivolta ai propri viaggiatori. Una premessa è doverosa, son state proprio le compagnie aeree americane negli anni 80 a compiere il salto di qualità utilizzando game designer per migliorare i propri programmi e renderli non solo strumento di marketing ma vera e propria fonte di reddito. Le grandi compagnie americane concedono dei punti a prezzo scontato ad aziende partner (nolleggio vetture, ristoranti, hotel) guadagnando miliardi di dollari l’anno oltre al ricavo indiretto dalla maggiore propensione al volo degli utenti fidelizzati.
1981: American Airlines introduce il primo Frequent Flyer Program (FFP). Nei giorni successivi tocca a United Airlines e poi a ruota Delta e Trans
1983: Holiday Inn e Marriott, catene di hotel, lanciano i loro programmi di fidelizzazione
1985: Diners Club lancia il primo programma di fidelizzazione legato a carta di credito
1987: Anche la catena Hilton si convince e lancia un loyalty programs così come National Car Rental lancia il primo programma associato al nolleggio di vetture
Questa breve cronistoria per introdurre l’ultima iniziativa di Virgin America, compagnia aerea. Recentemente ha siglato una partnership con TopGuest, app gratuita scaricabile su iPhone che eroga un servizio di check in basato sulla geolocalizzazione agganciandosi a piattaforme come Facebook Places, Gowalla e Foursquare, per premiare i propri viaggiatori che effettuano appunto un check in (indicano la propria posizione utilizzando uno smartphone always connected con funzione di geolocalizzaziono) all’interno di punti sensibili come aereoporti, sale d’attesa e zona bagagli. Effettuato il check in virtuale si ottengono degli Elevate Points (moneta virtuale di Virgin), in media circa 25 che si vanno a sommare a quelli tradizionalmente ottenuti volando e acquisendo biglietti.
A questo livello social, si è aggiunta di recente una nuova feature di TopGuest a cui ha fatto seguito un contest in partnership con la compagnia aerea americana. E’ possibile linkare il proprio account Instagram sul software iPhone consentendo l’upload di foto in tempo reale. Le migliori fotografie scattate prima di decollare o dopo l’atterraggio, a patto che contengano il tag Virgin America, vengono premiate con 1000 Elevate Points.
Vedremo sempre più intersezioni tra mondo reale e digitale man mano che il ringiovanimento della popolazione porterà con se una dimestichezza con social network e geo-social network.
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