Terzo Capitolo: Da Giocatore a Videogiocatore

Il terzo capitolo, Da Giocatore a Videogiocatore, prende spunto dalla disamina di un dato, mai nessuna generazione di console casalinghe ha superato i 250 milioni di unità vendute. Nonostante la storia ormai più che trentennale, dal Magnavox Odyssey alla Playstation 3, le console hanno fallito nel tentativo di allargare la propria base utenza. A fronte di quasi sette miliardi d’individui nel mondo, tutti accomunati dalla presenza del Gioco nel proprio DNA, solo il 4% della popolazione ha abbracciato il divertimento interattivo basato sui Pad. Un fallimento di penetrazione, ma non di fatturato con una crescita costante dagli albori ai $77 miliardi del 2009, intervallata unicamente dalla crisi del 1983 che vide crollare Atari anche a causa della nuova concorrenza dei PC game.

Nintendo è stata la prima, col lancio del Wii nel 2006, a cogliere i mutamenti in atto avviando un primo tentativo di massificazione basato sull’hardware. Non più un utilizzo nel chiuso della propria cameretta perpetrando la logica della digitalizzazione di una decina di tasti, ma un vero e proprio centro di divertimento per tutti da sfoggiare in salotto attraverso i movimenti del corpo.  La scommessa è stata vinta, l’azienda nipponica guida le vendite nel mercato “next gen” doppiando i suoi diretti concorrenti Microsoft e Sony.

Una delle immagini proposte esemplifica perfettamente la semplificazione apportata da Nintendo per parlare ad un pubblico diverso dai soliti cliché. L’abbattimento delle barriere di ingresso ha contribuito a far entrare il Wii nelle strutture per anziani e navi da crociera come momento di socializzazione e svago oltre ogni differenza di età e sesso. Non è un caso se il Wii Controller ricordi fisicamente la conformazione dei telecomandi televisivi, strategia volta a conferire sin da subito un senso di familiarità con l’estensione corporale in grado di mediare tra la nostra volontà e la grafica su schermo. Altresì non è un caso se per peso e forma si adatta ergonomicamente alla mano femminile, in netto contrasto con l’impugnatura maschile dei controller Xbox.

 

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