Mercato italiano dei videogiochi 2013

A dispetto della profonda crisi che ha colpito il nostro paese, il mercato dei videogiochi in Italia continua a mostrare un certo dinamismo stando alla situazione congelata dall’istituto di ricerca New Zoo nel Dicembre 2013.

In Italia abbiamo 21 milioni di giocatori su una popolazione complessiva di 61 milioni di abitanti. Il 35% della popolazione videogioca, ma il dato diventa ancora più significativo se si restringe alla popolazione con meno di 50 anni. Su 37 milioni di nati dopo il 1964, ne videogioca 21 ovvero il 60%.

Una percentuale ed ancor di più un numero assoluto di tutto rilievo che ci pone al 9° posto al mondo (appena davanti la Spagna ma dietro a UK, Germania e Francia in Europa) per fatturato generato in Italia dall’acquisto di software, hardware e accessori collegati al gaming. Diventiamo terzi in revenues se si parla di gaming su dispositivi tablet, il 25% dei 21 milioni di videogiocatori gioca anche su Tablet.

La ricerca sfata anche il falso mito degli italiani avidi giocatori ma parsimoniosi quando c’è da pagare per divertirsi. Il 56.5% dei giocatori italiani acquista prodotti, percentuale più alta rispetto a nazioni come Francia (56.2%) e Spagna (55.3%).

In Italia ci sono 21 milioni di videogiocatori attivi.

In Italia ci sono 21 milioni di videogiocatori attivi.

Focalizzandosi ul mercato mobile gaming, l’Italia si classifica al 10° posto mondiale per revenues derivate da giochi iPad, 12°  iPhone e 13° Goole Play store con giochi Android. In generale il mercato dei giochi mobile è in forte crescita rispetto due anni fa, anche se resta ancora minoritario rispetto al mondo console.

 

Numero di videogiocatori italiani per piattaforma

Numero di videogiocatori italiani per piattaforma

Il mercato Social/Casual è il più popolare in Italia per numero di giocatori, seguito da PC/MAC ed infine TV console games. Quasi 1/4 dei giocatori ormai utilizza indistantemente le varie piattaforme.

E purtroppo qui ci fermiamo con i dati direttamente collegati al nostro Paese. Ci viene in soccorso però un freschissimo report pubblicato dall’Entertainment Software Association per il 2014 riguardante la sociologia e abitudini dei giocatori americani. Pur trattandosi di countries diverse tra loro, sicuramente assistiamo ad alcuni tratti comuni interessanti.

Il giocatore medio ha 31 anni (per la mia esperienza personale ed altri report non pubblicabili l’asticella andrebbe spostata in avanti di 2-3 anni grazie al contributo dei social/mobile games).  Dal 2012 al 2013 c’è stata una impennata di utilizzo da parte di donne over 50 ben il 32% in più. L’età media di chi acquista videogiochi sale a 35 anni. Ormai dato acquisito è la ripartizione di genere sessuale, 52% maschi e 48% femmine.

Il videogiocatore medio ha 31 anni ed è al 48% donna

Il videogiocatore medio ha 31 anni ed è al 48% donna

Questa espansione del bacino demografico porta con se ripercussioni sociali ed economiche significative. L’aumento delle ore spese coi videogames incide profondamente nel bilancio del proprio tempo libero. Sappiamo tutti come il tempo sia una risorsa limitata e, all’avanzare di una attività, segue per forza di cose l’arretramento di altre. I videogiocatori stanno spendendo meno tempo nel guardare tv, andare al cinema e vedere film a casa.Questo è un trend che segnalai già nel 2011 nel mio libro Gamification – I Videogiochi nella Vita Quotidiana. Se da un lato è un segnale incoraggiante per la nostra industria perchè più tempo equivale quasi sempre a maggior budget allocato, dall’altro è una grande responsabilità per un medium che ora si trova a dover  ragionare anche in termini di formazione, educazione e non solo intrattenimento.

I videogiochi stanno cannibalizzando altri medium come tv, cinema e libri

I videogiochi stanno cannibalizzando altri medium come tv, cinema e libri

Lascia un commento