Training in azienda si fa giocando

La formazione obbligatoria in azienda è un momento noioso dal punto di vista del dipendente e costoso (in relazione al ritorno sull’investimento) per l’azienda. Dipendenti sottratti alle ore lavorative, fatti convergere in una sala dove per 8 o 16 ore vengono esposti a sequele di slides e video talvolta accompagnati da quiz finali. Il risultato frequente è la totale cancellazione di quanto imparato nel giro di poche settimane. Ormai gli studi concordano sulla inutilità di sessioni così lunghe, il cervello umano è concepito per apprendere concetti e fissarli nella memoria a lungo termine solo se veicolati in piccole e frequenti dosi. Da circa un anno la compagnia di assicurazioni americana Allstate Insurance CO. ha rivoluzionato il suo metodo abbracciando le logiche della gamification.  Da fine 2013 i dipendenti possono volontariamente cimentarsi in PII Protectors, un gioco dove si indossano i panni di un supereroe impegnato a combattare Data Gator, un pericoloso nemico che ruba le informazioni personali dei clienti. Il progetto nasce all’interno della divisione ethics & compliance per sensibilizzare i dipendenti sul tema della tutela dei dati sensibili.

Allstate Gamification

La compagnia assicurativa Allstate ha introdotto la gamification nella formazione dei dipendenti

“PII Protectors” è stato introdotto sul finire del 2013 come una delle numerose opzioni di training in azienda, quindi affiancato a lezioni frontali, e-learning e social network interno.  L’obiettivo del gioco è insegnare ai dipendenti la privacy policy aziendale fornendo tutti gli strumenti per poi trasferire le nozioni nella quotidianità lavorativa.  La soluzione si fonda ampiamente sullo storytelling e sulla componente epica. L’avventura inizia con un video che mostra un mutuo rigettato al giocatore a causa di un furto di identità. Ansioso di rivincita, il giocatore si unisce ad una agenzia segreta specializzata nella lotta senza quartiere a coloro che rubano le identità altrui. Prima di iniziare ci viene richiesto di selezionare uno dei 4 super eroi: Captain Confidential, X-Ray Bex, Firewall e Raisa Sharp. L’azione si snoda attraverso una serie di dilemmi da risolvere rispondendo correttamente a domande concernenti la privacy polici di Allstate. Più problemi si risolvono, minori saranno i furti di identità perpetrati dall’agenzia nemica.

 

RISULTATI: 8000 su 38000 dipendenti hanno volontariamente partecipato al gioco. “Le persone hanno aderito con piacere a questo cambio soprattutto per via della maggiore interattività e freschezza rispetto al metodo standard. Ha dichiarato Kendall Rovell, reparto ethics di Allstate. “Abbiamo notato in diversi individui la tendenza a ripetere il corso nel corso del tempo”.

Di contro vi è stata una resistenza interna da parte di una fascia, quella più in là con l’età e meno avvezza al gaming, nel reputare questo nuovo strumento qualcosa di serio e importante continuando a preferire una forma tradizionale di apprendimento.

PII Protectors gamification

Una storia che aiuta il dipendente a rinforzare positivamente l’atto di apprendere

Il caso di Allstate insegna alcune cose interessanti. Innovare un processo genera una curva di interesse elevata e spezza la routine. Le fasce più giovani dei dipendenti, quelle che sono destinate a essere numericamente dominanti entro la fine della decade, sono maggiormente sensibili a strutture game like che rievocano le loro esperienze coi videogiochi. Prima di lanciare ogni progetto di gamification è fondamentale allineare i reparti coinvolti, compreso il management, per comunicare al meglio la nuova soluzione onde evitare che venga confusa con l’idea gioco=passatempo. Allstate ha commesso inoltre un grave errore, il prodotto non traccia praticamente alcuna metrica interna impedendo al reparto HR di sapere la qualità e quantità di interazione con PII Protectors.

Altri articoli sul tema:

Lascia un commento