Un mese duro tra Gamification e Videogiochi

L’ultimo mese è stato davvero duro ma finalmente la luce inizia ad intravedersi. Una serie di deadline tutte concomitanti mi ha allontanato dal blog che spero di poter tornare ad aggiornare con costanza perchè tanti sono i nuovi spunti e stimoli che ho assorbito in questo periodo.

Partiamo con ordine, lo scorso 25 Aprile ho partecipato come speaker al Festival Internazionale del giornalismo di Perugia. Uno storico evento che negli ultimi anni si è aperto molto alle contaminazioni in linea con l’evoluzione che il giornalismo ha subito recentemente: social network, giornalismo partecipativo e, finalmente, Gamification.

Un panel, ideato dall’attivissimo Pier Luca Santoro,  totalmente dedicato alla “Gamification dell’Informazione” in cui si è cercato di capire come le tecniche e meccaniche gaming potranno giocare un ruolo centrale nel giornalismo per raggiungere obiettivi come engagement del lettore, monetizzazione, stimolare la partecipazione attiva e il crowdsourcing. Vi invito a leggere il riassunto dei 90 minuti di talk o a visionare l’intera ripresa video. Discutere con figure professionali lontanissime dal tuo ambiente è un arricchimento significativo, restano sempre sorpresi dalla quantità di know how asportabile dal gaming e declinabile nel loro settore e questo mi fa enormemente piacere. Le teorie e pratiche gaming devono essere un tool facilmente accessibile al mondo esterno!

Non si vive di soli interventi pubblici, anzi non son sicuramente loro a fornire la pagnotta quotidiana. Nell’ultimo mese e per ancora il mese a venire sono al lavoro, in veste di game designer e producer, di un nuovo mobile e social game che vedrà la luce nel Q3 2013. Disegnare un videogioco resta una delle attività più stimolanti in assoluto ed, in parte, invidio coloro che lo possono fare full time. Come ho avuto modo di scrivere in un tweet, l’attività di game designer nel 2013 è diventata molto più complessa e probante rispetto a 10 anni fa. Lanciare un gioco realmente cross platform in grado di sfruttare le features delle singole piattaforme (api facebook, ios, android) richiede una pianificazione dell’esperienza molto avanzata. La componente free to play impone la creazione di calcoli economici sofisticati per dare vita ad una dual currency bilanciata in relazione allo sforzo profuso dal giocatore nel sistem. Il rovescio della medaglia del f2p è gestire un 95% di giocatori che mai effettueranno un pagamento, renderli “utili” alla causa trasformandoli in ambasciatori virali. Ed ecco entrare in gioco tutta una serie di nuove meccaniche e dinamiche riservate principalmente a loro etc etc.

Il prossimo appuntamento “pubblico” sarà a Milano, Sabato 25 Maggio all’interno del Master in Comunicazione e Marketing Digitale. Dopo la sperimentazione nell’edizione 2012, i responsabili hanno deciso di affidarmi come docente la parte sulla “Gamification” o meglio il Motivational Design per creare engagement e loyalty. Nelle ore che trascorriamo insieme cerco di fornire gli elementi base per disegnare esperienze in grado di agire visceralmente sui nostri stati d’animo per indurre comportamenti. Carta, penna, alcune slides ed un mazzo di oltre 70 carte contenente altrettante meccaniche e dinamiche tipiche dei videogiocatori aiutano gli oltre 40 iscritti (già inseriti in vari ambiti dalla vendita al marketing passando per l’editoria) a cimentarsi nel design di esperienze gamificate.

Modulo Gamification nel Master Comunicazione e Marketing Sole 24 Ore

 

Il mazzo di carte Gamification Based si è allargato, 7 nuove meccaniche/dinamiche sono state aggiunte per rendere ancora più completa l’esperienza. Ora sono al lavoro su una serie di 20 extra carte jolly col dorso “Neuromarketing” che andranno a costituire il Livello 6 del mio “Motivational Design Framework“.

Infine un paio di interviste con Focus Junior e ZeroUno che andranno su carta/online a breve.

 

Dal prossimo post si ricomincia a ragionare sui nostri temi, stay in touch!

 

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